Il montaggio, questo povero fratello minore, questo brutto anatroccolo, perché viene così sottovalutato? Il negozio scintillante, la cucina sfolgorante, e forse anche di qualità e di pregevole fattura, il venditore sorridente e convincente, il prezzo che sembra un vero affare.

Ti immagino, felice di aver acquistato la tua nuova cucina. Firmato il contratto, un’ultima occhiata alla gioia tua o di tua moglie e tutti a casa ad aspettare il gran giorno della consegna. Ormai è tutto fatto.

Davvero?

Non si sa perché la delicata fase di montaggio venga così colpevolmente trascurata da moltissimi venditori di cucine, eppure é un momento decisivo perché la tua cucina diventi funzionale in modo effettivo, nel presente e nel futuro.

“Strano, sono avanzate delle viti”, dice un montatore.

“Forse ce n’era qualcuna in più di riserva”, risponde l’altro.

Sembra un esempio sciocco, in fondo cosa sono delle viti?

Questo dialogo, tratto dalla vita reale, è un semplice sintomo di qualcosa di più grave: i montatori di quella cucina non avevano la più pallida idea di come montare quella cucina semplicemente perché non la conoscevano.

Forse quelle viti erano determinanti per affinare qualche tipo di sostegno? Non si sa, nè si saprà mai.

Seguire una cucina dal progetto al montaggio, affidando l’ultimo fondamentale atto alle mani esperte di professionisti che da anni lavorano per la mia azienda, significa darti una cucina chiavi in mano perfettamente funzionale.

Viceversa, commissionando il montaggio a squadre esterne si originano molti piccoli problemi che emergono inevitabilmente. Potrebbe succedere nel breve periodo come dopo qualche mese.

I piccoli problemi, ad esempio, riguardano le cerniere, che dopo qualche giorno già non permettono più la chiusura totale dell’anta (“Ma che cucina mi hanno venduto?”), i cassetti che non raggiungono più il fondo o non si aprono bene. O ancora le povere ante già sofferenti per le cerniere che per via di un allineamento non perfetto tendono a restare aperte. Lo sportello del frigorifero che si chiude mentre mettete via la spesa e che con un gomito dovete continuamente spingere a lato.

Spigoli scheggiati dei quali vi accorgete solo dopo alcuni giorni.

A volte anche un piccolo dettaglio estetico come qualche millimetro di disallineamento dice molto della professionalità dei montatori.

Sono solo alcuni esempi di quello che può succedere quando un produttore abbandona la sua cucina a sconosciuti, per completare in modo incauto un lavoro già pagato nella sua interezza dal cliente.

Perché accade questo?

Perché il venditore ha già il contratto firmato in mano, e decide di risparmiare il più possibile sul montaggio. Così chiama squadre esterne che non hanno idea di che cucina dovranno montare, ma sanno che più o meno se la caveranno, arrangiandosi un po’.

Chiramente riusciranno a montare la tua cucina, ma come?

Spesso nella squadra ci sono ragazzi o apprendisti alle prime armi che devono mostrare di essere autonomi e che lavorano con fare inesperto occultando al capo piccoli problemi.

I dipendenti della squadra sono sottopagati, perché anche l’impresario della ditta di montaggio vuole risparmiare, e allora si lavora in fretta, con livore, e con la voglia di tornare a casa il prima possibile.

Purtroppo tutto questo è diventato la prassi nel 95% dei casi (grandi marchi e piccoli artigiani).

Dei mille argomenti che ho per spiegarti che a differenza del 95% io tratto il montaggio in un altro modo, uno è comprensibile a chiunque: sarò presente fisicamente perché la tua cucina la monterò io con i ragazzi della mia squadra.

Lo dico con orgoglio perché fare cucine lavorando alla perfezione, con arte, è la mia vita, e te ne farai un’idea precisa quando verrai a trovarmi nel mio laboratorio, sempre aperto a chi vuole conoscere me e le mie cucine.

Contattami per un appuntamento sarò felice di fare la tua conoscenza.

 

 

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